"Mal d'amore" si può guarire?
Mal
d'amore: si può guarire?
Anita mi chiede una consulenza per
capire come aiutare suo marito a superare la dipendenza dal gioco
d'azzardo. Il marito gioca tutto lo stipendio alle slot ed è
arrivato al punto di indebitarsi con amici e parenti. Lui non ritiene
di avere un problema e quando ne parlano diventa piuttosto aggressivo
con lei.
Anna, dopo la separazione dal
marito, si è innamorata di un altro uomo che la fa soffrire. Il suo
nuovo compagno vive con la moglie, che dice di non amare più e
intrattiene con lei una relazione a distanza: ogni volta che decidono
di incontrarsi accade qualcosa che lo impedisce. Anna soffre ma non
riesce a lasciarlo.
Laura è stata tradita dal compagno,
ma si mostra comprensiva nei suoi confronti e non prova rabbia.
Spesso nel corso della terapia si interroga sulle ragioni che hanno
portato alla crisi della relazione e alla crisi del partner, con
l'intento di aiutarlo a superare questo momento.
Nel mio lavoro clinico mi capita spesso
di ricevere richieste di psicoterapia o di consulto da parte di
persone che non presentano una sintomatologia manifesta, ma piuttosto
un problema relazionale che possiamo definire come “mal d'amore”.
Si tratta di persone, più spesso donne, ma anche uomini, che vivono
storie d'amore dominate dalla sofferenza, che vivono il loro rapporto
sentimentale in una continua attesa di qualcosa che non si realizzerà
mai: l'attesa che il partner smetta di bere, di giocare d'azzardo,
lasci la moglie, trovi finalmente l'occasione per dedicare loro le
proprie attenzioni. Sono relazioni dove la tenerezza e l'intimità
sono vissute a tempo e non nella quotidianità, dove la stima di sé
è strettamente vincolata all'amato, del quale si sente un bisogno
vitale per esistere. In alcuni casi la relazione sentimentale è già
finita e ciò che risulta problematico è riuscire ad accettare la
fine del rapporto e la perdita della persona, nonostante le
sofferenze, i tradimenti, le ferite inflitte.
Quando l'amore si trasforma in
qualcosa di malsano?
L'amore è malsano
quando essere innamorati significa soffrire. Quando si arriva a
mancare di rispetto a se stessi per dedicarsi completamente a cercare
di cambiare una persona sbagliata per noi.
Questo amore è
malsano perché è dominato dalla paura: di restare da soli, di non
essere degni d'amore, di essere abbandonati. E amare con paura
significa attaccarsi morbosamente a qualcuno che riteniamo
indispensabile per la nostra esistenza.
Da dove nasce questo modo di amare?
Chi soffre di “mal
d'amore” spesso è stato un bambino non amato, trascurato.
Crescendo, questa persona cerca di reiterare il suo vissuto perché
solo vivendo e rivivendo l'esperienza infantile gli parrà di
riuscire a liberarsene. Le persone che amano troppo non sono riuscite
a cambiare i propri genitori, trasformandoli nelle persone calde e
affettuose che volevano e, di rimando, rispondono con troppa passione
al tipo di persona emotivamente non disponibile che è loro familiare
e che possono cercare di cambiare con il loro amore. Poiché
nell'infanzia non si sono mai sentite sicure, hanno un bisogno
disperato di controllare il proprio partner e la relazione stessa.
Si può guarire dal mal d'amore?
Chi soffre per un
amore sbagliato cerca una persona con cui sviluppare una relazione,
senza prima aver sviluppato una relazione con se stessa. Corre da una
persona all'altra alla ricerca di ciò che manca dentro di sé.
Si può smettere
di soffrire per amore solo iniziando ad amare per primi noi stessi,
per poter poi costruire un rapporto gratificante e sereno con una
persona “giusta” per noi. Nessuno può amarci abbastanza da
renderci felici se non amiamo davvero noi stessi, poiché quando nel
nostro vuoto andiamo cercando l'amore possiamo trovare solo altro
vuoto.
Una persona
guarita dal “male di amare” ama tutto di se stessa e valorizza se
stessa invece di cercare di trovare il senso del suo valore in una
relazione. Non ha bisogno di qualcuno che abbia bisogno di lei per
avere l'impressione di valere qualcosa. Non si espone al rischio di
essere sfruttata per chi non ha riguardo per il suo benessere. Sa che
una relazione, per poter funzionare, deve essere tra due persone che
condividono interessi, valori e fini e che siano entrambi capaci di
intimità. Sa anche di essere degna del meglio che la vita può
offrirle.
In che modo può essere d'aiuto lo
psicologo?
Lo psicologo può
aiutare il paziente a prendere coscienza delle dinamiche
disfunzionali che alimentano una relazione “sbagliata”. Lo
psicologo inoltre può aiutare a capire che la felicità vera non è
nell'altro ma in se stessi sostenendo un percorso nuovo di rinascita,
basata su una maggiore attenzione per il proprio benessere psichico
ed emozionale.
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